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Vaccino AstraZeneca – vaccini anti Covid-19

L’articolo sul vaccino Oxford/AstraZeneca è stato pubblicato sul giornale Gazzetta matin nella settimana dell’ 8 marzo 2021.

Di tutti i vaccini, quello di Oxford/AstraZeneca è il più discusso. Non si capisce come da uno studio clinico eseguito su soggetti di 18-55 anni, si arrivi a somministrarlo a persone fino agli 80 anni. Eppure, gli addetti ai lavori, lo capiscono. Ora, anche la sospensione del lotto che induce coaguli nel sangue. La situazione evolve rapida.

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Da pochi giorni, è iniziata la somministrazione del vaccino Oxford/AstraZeneca. Qui l’mRNA per il vaccino non viene usato. Si tratta di una sospensione iniettabile ricombinante. In ogni dose, l’Adenovirus di scimpanzè modificato codifica per la glicoproteina Spike di SARS-CoV-2. In campo scendono le biotecnologie con le migliori tecnologie di DNA ricombinante. Questo virus, contiene organismi geneticamente modificati (OGM).

La terapia vaccinale è stata studiata da AstraZeneca con i gli studi clinici fra i 18 e i 55 anni, anche se, di recente, si è deciso di somministrare il vaccino a soggetti fino ai 65 (dati di inizio marzo). Nessuna indicazione e nessuno studio per i soggetti in età pediatrica. La Svizzera non ha autorizzato i vaccini AstraZeneca per dati insufficienti su sicurezza, efficacia e standard di qualità. Si attendono ulteriori dati da raccogliere e analizzare dai clinical trials di fase III in corso in Nord e Sud-America.

Il vaccino si conserva a 2-8°C. Tipiche le due dosi da iniettare a distanza di 2-12 settimane solo per iniezione intramuscolare, meglio sul deltoide, ma non per via intravascolare, sottocutanea o intradermica. Rigorosa osservazione del soggetto appena vaccinato per almeno 15 minuti. I vaccini scarseggiano, per questo, è più tipica una distanza temporale di 12 settimane. Diverso è in Israele e Gran Bretagna che non hanno dovuto attendere le opportune, caute e rigorose autorizzazioni dell’EMA (l’organo europeo), e a volte hanno pagato di più.

Questi dati e informazioni risalgono alla data di pubblicazione sul giornale. Intanto i vaccini AstraZeneca sono stati ritirati o bloccati sia da regioni italiane come la Valle d’Aosta, sia da Stati europei. La situazione evolve ogni giorno.

La durata della protezione immunitaria contro Covid-19 non è nota e ancora in fase di studio. AIFA e AstraZeneca dichiarano che l’immunità inizia da circa 3 settimane dopo il primo vaccino ma i soggetti vaccinati potrebbero non essere davvero immuni fino a 15 giorni dopo la somministrazione della seconda dose.

Sono stati effettuati 4 studi clinici che hanno raccolto dati in Gran Bretagna, Brasile e Sudafrica su circa 24.000 persone. Fra gli effetti collaterali, i dati ufficiali riportano: dolore in sede di iniezione (63,7%), cefalea (52,6%), stanchezza (53,1%), mialgia (44,0%), malessere (44,2%), piressia (33,6%) e febbre >38°C (7,9%), brividi (31,9%), artralgia (26,4%) e nausea (21,9%). Anche se queste percentuali potrebbero, in alcuni casi, essere lontane dalla realtà. In particolare, i vaccinati comunicano spesso febbre alta e brividi forti durante tutta la notte.

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Niente seconda dose se si è manifestata anafilassi. Niente vaccino se si hanno malattie febbrili acute in corso. Particolare attenzione ai soggetti che presentano disturbi legati alla coagulazione del sangue e soggetti immunodepressi in quanto non sono stati effettuati studi clinici.

Gli studi di efficacia clinica hanno coinvolto due studi in Gran Bretagna e Brasile ma sono stati esclusi i soggetti con malattie cardiovascolari, gastrointestinali, epatiche, renali, endocrine, metaboliche e neurologiche severe, così come soggetti con immunosoppressione severa, donne in gravidanza e partecipanti con una storia nota di infezione da SARS-CoV-2.

Il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio è AstraZeneca (Svezia). I produttori dei principi attivi biologici sono:

  • Henogen S.A. (Belgio)
  • Catalent Maryland, Inc (Stati Uniti)
  • Oxford Biomedica (UK) Limited (Regno Unito).

Ci si domanda se nel gennaio 2022, in cui tutti dovrebbero dover ricevere un secondo vaccino per la nuova copertura annuale, tutta la popolazione abbia ricevuto almeno un vaccino. Inoltre, ci si chiede come mai nei contratti di fornitura con AstraZeneca non siano state poste penali sulle consegne e si pensa alla possibilità di attrezzarsi per una produzione statale interna che garantisca le dosi vaccinali alla propria popolazione. 

Ma cos’è l’mRNA contenuto negli altri vaccini? I vaccini sono in grado di modificare il nostro DNA? Leggi di più nell’articolo sul Vaccino Pfizer/BioNTech.

Come funzionano il vaccino Sputnik e il sistema immunitario? Leggi di più cliccando sul link Vaccino Sputnik.

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