fbpx
Categorie
Ambiente e sostenibilità

Radon: il gas radioattivo in casa nostra

Radon: il gas radioattivo in casa nostra. Articolo pubblicato su gazzetta Matin del 22 giugno 2020. (Purtroppo il titolo presenta un errore di battitura).

Il 55% della radioattività che subiamo viene dal Radon (222Rn). Si tratta di un gas invisibile e inodore ma radioattivo e mutageno che si insidia nelle nostre abitazioni. Le sue radiazioni ionizzanti inducono mutazioni al DNA e possono danneggiare la nostra salute. A proposito di mali invisibili.

Il gas Radon genera polveri solide che vengono inalate e si depositano nei polmoni sotto forma di Polonio 218 e 214. Si forma come prodotto del sesto stadio del decadimento di 238U (uranio 238). Nomi a parte, questi elementi nei polmoni emettono particelle α (alfa) radioattive con azione cancerogena. Queste radiazioni ionizzanti in dosi elevate danneggiano il nostro organismo e superando i nostri efficienti meccanismi di difesa.

Hai mai sentito parlare del Radon prima d’ora? Te lo spiego qui. Pensa che l’OMS lo considera la seconda causa di tumore al polmone che porta al decesso. Non c’è da fare finta di niente!

Il radon può essere assorbito dalla pelle ma le nostre difese schermano il danno che si concentra nell’organo più esposto alle inalazioni. È il polmone dove il Radon attua il suo decadimento radioattivo. Ma le soluzioni ci sono. L’Organizzazione Mondiale della Sanità classifica il Radon come cancerogeno del Gruppo 1 e lo considera come la seconda causa di decesso per tumore al polmone. L’azione viene amplificata se il soggetto è fumatore.

A preoccupare, è la diffusione del Radon che si concentra negli ambienti domestici e lavorativi chiusi e poco aerati. Si devono considerare quei locali abitabili che sono presenti sotto il livello del suolo, scantinati, cantine ed altro. Molta attenzione se la stanza da letto è al piano -1. Il gas si concentra di più di notte e in inverno. Molto dipende anche dai materiali edilizi usati per costruire la casa. Se estratti vicino a vulcani o graniti possono esserne ricchi. Il Radon si genera in natura da rocce della crosta terrestre come lave, tufi, alcuni marmi ed altro. È in grado di sciogliersi nelle acque, può essere trasportato per lunghe distanze ed essere presente nelle falde acquifere. Negli spazi aperti, il gas si diluisce e non genera gravi danni.

Conosci la differenza fra radiazioni ionizzanti e radiazioni non ionizzanti? A grandi linee, le prime danneggiano direttamente il DNA, sono quelle delle radiografie. Le seconde sono quelle emesse dai cellulari. Per fare degli esempi. Segui i post e le conferenze sui danni del cellulare e sull’ELETTROSMOG per i dettagli!

Registrati sul sito in modo semplice e rapido con username e indirizzo mail, per restare aggiornato.

Radon e radiazioni non ionizzanti da ripetitori con varie antenne installate. Entrambi possono generare danni invisibili ma reali sulla salute umana.

In Valle d’Aosta è possibile contattare la sezione ARPA di Aosta per richiedere il monitoraggio del Radon che viene eseguito in modo gratuito. Infatti, il monitoraggio del Radon occupa un ruolo rilevante nella tutela della salute. Non si tratta di un rilevamento fatto al momento ma si deposita un piccolo apparecchio grande poco più di una moneta che nel corso dei mesi, almeno 6, rileverà la dispersione del gas radioattivo. Vi sono comunque altri metodi di rilevazione attiva o passiva fatta con pellicole per almeno un mese.

Concentrazioni di Radon e Livelli di riferimento per la abitazioni

La concentrazione di Radon all’aria aperta, in prossimità del suolo può avere valori indicativi di 10 Bq/m3 (Bequerel per metro cubo). Negli ambienti chiusi si può arrivare a migliaia di Bq/m3. Esistono comunque valori di accettabilità in ambito lavorativo, nei centri abitati e alle Terme. Questo valore annuo non deve superare i 500 Bq/m3. In effetti, la quantità del gas la si può monitorare nel tempo.

Per quanto riguarda i livelli di riferimento per le abitazioni, secondo la Raccomandazione CEE n. 90/143 del 21/02/1990 esistono, non limiti di legge ma, suggerimenti che pongono il limite di 400 Bq/m3 per edifici già esistenti e 200 Bq/m3 per le nuove costruzioni. Oggi si cercano di portare questi limiti a massimo 300 Bq/m3.

L’abitazione per proteggersi dal Radon è possibile

È fattibile progettare una nuova abitazione con accorgimenti che garantiscano un edificio più sano. La ventilazione frequente degli ambienti chiusi è una tecnica passiva che aiuta. Tecniche attive efficaci possono essere:

  • depressurizzazione attiva del vespaio,
  • suzione del sottosuolo,
  • parete ventilata,
  • aspirazione muraria,
  • sotto guani,
  • da pozzo di drenaggio ed altro.

Segui le conferenze su Elettrosmog e 5G in programma a breve. Resta aggiornato!

Attenzione alle cantine e alle camere da letto sottosuolo. Nelle zone di pianura, il Radon è meno presente grazie ai substrati alluvionali con maggiori spessori e poca permeabilità al gas. Il gas si concentra nelle grotte, nelle cantine, se c’è bassa pressione, se il terreno è sabbioso.

Il Radon tende ad accumularsi nelle cantine e nelle abitazioni interrate dove non è consigliabile soggiornare.

Accorgimenti per tutelarsi dal Radon, possono essere:

  • ventilare bene le stanze,
  • posare membrane impermeabili al Radon,
  • sigillare giunti, fessure e crepe,
  • posare tubi drenanti sotto l’edificio
  • realizzare vespai
  • posare ghiaia sotto l’edificio.

Dal primo metro sotto il suolo, il Radon può entrare in casa anche tramite crepe nelle fondamenta, può essere presente nelle acque, può spostarsi nelle tubature ed uscire dal soffione della doccia.

Il Radon, insieme al Covid, alla Acrilammide, agli inquinanti ambientali, agli IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici), agli additivi alimentari, alle radiazioni e a molto, molto altro, sono il male invisibile. Perchè per noi, se non lo vediamo e non lo tocchiamo, sembra non esistere. Eppure, il male silenzioso e quello che ci attacca indisturbato.

Secondo i dati raccolti dall’Istituto Superiore di Sanità, il 10% circa dei 41.500 nuovi casi di carcinoma polmonare che si registrano ogni anno in Italia è attribuibile al radon. Incolore, insapore e inodore, questo gas naturale è presente nel suolo e in quasi tutti gli edifici ed è responsabile di metà delle radiazioni che assorbiamo nell’arco della vita. È bene imparare che i danni invisibili per la nostra salute, devono essere considerati. Che si parli di un virus, di radiazioni ionizzanti da Radon o da radiazioni non ionizzanti da cellulare e campi elettromagnetici, fare finta di niente non è accettabile.

Segui il nostro post sul danno delle stufe e dei camini sulle vie respiratorie, che verrà pubblicato a breve.

Se vuoi approfondire l’argomento, o hai domande, scrivici attraverso i commenti qui sotto. Clicca sulle stelline per valutare questo articolo pubblicato sul giornale. Se vuoi, lo puoi condividere con qualcuno a cui può interessare.

Ci importa la tutela della salute di tutti.

Ti è piaciuto il post?

Voto medio 5 / 5. 2

La tua opinione è importante!

Ci dispiace che il post non sia stato di tuoi interesse.

La tua opinione è importante! Dicci come possiamo migliorare.

2 risposte su “Radon: il gas radioattivo in casa nostra”

Bravi. Complimenti! Ho messo 5 stelle perché di queste cose non si sente mai parlare. E invece sarebbero da sapere. Anzi ho trovato tanti altri argomenti particolari e ben approfonditi.

Buon giorno JeanPaul, in effetti ci sono molte cose di cui non si parla mai che invece potrebbero almeno essere considerate. Fra i nostri obiettivi, c’è quello di diffondere la conoscenza e la realtà dei fatti per una migliore consapevolezza. Almeno per quelle persone, come te, a cui possono interessare. Ti ringraziamo molto per il tuo contributo e siamo disponibili per qualsiasi dubbio o domanda tu voglia porci.

Lascia un commento

error: Content is protected !!