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Ambiente e sostenibilità

Api e impollinatori muoiono? I Pesticidi killer velenosi (2)

Una splendida ape attratta dal giallo che ricorda i suoi fiori da impollinare.

Hai letto la prima parte di questo articolo? Perchè le api muoiono? Pesticidi killer sotto accusa (1). Dove spieghiamo i sintomi da tossicità cronica e l’effetto accumulo dovuto ai pesticidi. Leggi qui degli effetti dei pesticidi e gli effetti sub-letali. E spieghiamo anche ai bambini, come possiamo proteggere le nostre amiche api.

Imidacloprid è una molecola della famiglia dei nicotinoidi, la stessa famiglia chimica della tossina della pianta di Tabacco (la nicotina). Come lei è neurotossica, cioè attacca il sistema nervoso. Brevettata da Bayer già da 35 anni, viene usata in tutto il mondo come insetticida. Dal 2018 è vietata in Europa nei campi aperti ma consentito nelle serre. Tiacloprid ne è l’insetticida fratello e porta a distruzione il sistema nervoso. È  vietato in Europa da metà gennaio 2020, poco tempo fa. Il cervello dell’ape, apprende, riconosce i colori e ha una memoria perfetta. Questi insetticidi non la uccidono subito ma ne modificano il comportamento.

I pesticidi attaccano il delicato sistema nervoso delle piccole api che subito perdono l’orientamento per tornare alla colonia. In poco tempo, cadono, non volano più e muoiono per la tossicità dei nostri pesticidi.

Le api comunicano col movimento del loro corpo e queste sostanze tossiche sono droghe per il loro minuscolo sistema nervoso. Non impollinano bene perché non riescono a comunicare la posizione dei fiori. Studi autorevoli e riconosciuti mostrano che una ape sana, vola e trova la sua colonia in 15 minuti ma in una zona contaminata da soli 2 ng (nano-grammi) di pesticidi, impiega 1 ora e mezza.

Giusto per chiarire e rendersi bene conto di cosa sono 2 ng di pesticida, di quanto piccola, minuscola, quasi inesistente sia la quantità di 2 ng di pesticida:

2 ng equivalgono a 2×10-9 grammi (e cioè, uguali a 0,000.000.002 grammi)

Leggi anche Pesticidi e salute umana perchè il danno è per le api, gli esseri viventi, l’ambiente e gli esseri umani. Leggi e ponici tutte le tue domande. E segui le nostre conferenze.

Altri insetti aiutano le api in veste di impollinatori. Qui, laboriosi bellissimi e innocui scarabeidi, lavorano tranquilli e sereni impegnati ad impollinare fiori di kiwi che crescono naturali in totale assenza di pesticidi e prodotti chimici. Si tratta di un parente del Maggiolino, forse una Cenosia o Potosia. Visti in natura, nel loro ambiente naturale, sono uno spettacolo prezioso.

Tossicità e accumulo negli ambienti. Emivita e persistenza.

Il quotidiano francese “Le Monde” indaga su questi disastri ambientali e prende posizione: sotto accusa la Monsanto per il suo glifosate, o glifosato.

Leggi di più su Glifosate, api e Monsanto.

20.000 tonnellate di questo diserbante uccide 3 miliardi, di miliardi, di api. I diserbanti sono persistenti nell’ambiente e si accumulano nel suolo, nelle acque e negli ecosistemi. L’emivita (la durata della vita, il tempo in cui restano attive) di queste molecole chimiche è di circa 20 anni. Questa è la persistenza nell’ambiente. Tutte le piante che crescono negli ambienti diserbati, li assorbono e ne conservano le quantità nei loro sistemi che possono essere quantificati tramite analisi di laboratorio. Le analisi sul nettare, nei 5 anni successivi al divieto, trovano lo stesso tutti i pesticidi non più usati da anni, in concentrazioni elevate e letali per le api che si nutrono di colza. Per la colza, i nicotinoidi vengono regolarmente impiegati come trattamento dei semi.

Un piccolo insetto trova conforto fra i petali di una splendida rosa. La presenza di insetti è un ottimo indicatore dei livelli di tossicità chimica, in questo caso bassa o inesistente. In questo orto, circondato da fiori che attraggono gli impollinatori, le orticole crescono naturalmente con sole, aria, terra e acqua. E amore, cure e rispetto per l’ambiente e i suoi lenti, benefici, ritmi naturali.

La Bayer è il colosso farmaceutico, padre dell’Aspirina. Sono oltre 40 i miliardi di euro di fatturato, di cui 14 in ambito fitosanitario (pesticidi), raddoppiato solo negli ultimi 10 anni. Bayer brevetta i suoi diserbanti chimici da sempre.

C’è da considerare che i pesicidi (o fitofarmaci) sono veleni che avvelenano tutte le forme di vita, vegetale o animale e tutti gli esseri viventi. I veleni immessi nell’ambiente non sono naturali, non vengono degradati e si accumulo negli ecosostemi ambientali e nei tessuti degli esseri umani.

Oggi, definiti fitofarmaci per addolcire l’idea del veleno chimico tossico e dannoso, dando una idea di prodotti più naturali che si prendono cura dell’ambiente. Perché oggi, sempre più persone prendono coscienza e consapevolezza del rispetto per l’ambiente, per la natura e la nostra stessa salute. Difficile cambiare i disegni del mondo ma nel nostro piccolo possiamo scegliere i gesti per gestire le nostre realtà in modo più sostenibile e consapevole.

Nel concreto, non acquistare nessun tipo di sostanza chimica pesticida: insetticidi contro gli insetti, erbicidi per inibire la crescita delle infestanti, stimolanti della crescita, e molto altro. Ci sono i modi naturali per tutto. Se hai domande, chiedi a noi, siamo felici di aiutarti. Intanto puoi leggere: L’orto naturale e sostenibile. E poi L’orto naturale e la protezione fitosanitaria.

Effetti sub-letali che uccidono le api

231 fra entomologi e scienziati si uniscono e firmano sulla rivista Science, la rivista più autorevole al mondo e numero 1 in ambito scientifico, per vietare del tutto l’uso di nicotinoidi sostenendo e dimostrando la tossicità dei pesticidi. E intanto, lo sterminio delle api avanza giorno dopo giorno.

La piccolina al lavoro tutta impollinata! La sua pelliccia serve proprio per trattenere il polline poi rilasciato negli altri fiori per facilitare il processo di impollinazione, alla base della nostra fragile esistenza.

Si chiamano effetti sub-letali, perché le api non muoiono subito ma si perdono, si disorientano e impiegano delle ore per ritornare alla colonia. Ma non esiste la dose sicura al di sotto della quale non c’è tossicità. ISAC è un organo indipendente che fa anche questa ricerca. L’insetto è malato ma non è morto. I principi di tossicità di oggi si basano solo sulle sostanze letali, cioè, cerco la dose che uccide l’animale. 7 anni fa l’EFSA (l’ente per la sicurezza alimentare in Europa) ha prodotto un documento per proteggere le api con test severi per l’approvazione dei pesticidi prima dell’immissione sul mercato. Ma a Bruxelles non è stato approvato. In ogni caso, nella valutazione fatta da EFSA nel 2013, non viene considerata la tossicità cronica (cioè il danno non acuto fatto al momento, ma quello che si accumula nel tempo e che ammala lentamente), ne la mortalità sulle piccole giovani larve. Anche se l’ape non muore, la colonia ne risente.

I test di approvazione per l’uso dei pesticidi cercano una dose letale che uccida in modo istantaneo. Col soldo al comando, a nessuno importa della tossicità cronica che uccide nel tempo. Ma noi, possiamo ridurre drasticamente l’acquisto di pesticidi.

Forse c’entra l’associazione che rappresenta i colossi agrochimici in Europa (ECPA) ma chi può dirlo. Al momento, per i diserbanti chimici, si chiede un tasso di mortalità delle api non superiore al 7% ma queste industrie sovrane spingono per alzare la soglia al 20% di mortalità accettabile. Francia e Olanda pubblicano le richieste per garantire la protezione e la tutela per la sopravvivenza delle api e dichiarano la  presa di posizione del loro paese. E sono un modello da seguire. Nel nostro piccolo, possiamo fare molto, davvero molto. Sia quando contribuiamo al danno che quando lo evitiamo. Non usiamo la chimica per il nostro verde. Niente diserbanti, erbicidi, insetticidi. Niente. I rimedi naturali esistono! I ritmi della natura sono solo più delicati, col loro ritmo nel rispetto di tutto l’ecosistema.

Proteggiamo le api noi per primi

Non uccidiamo un’ape. L’ape ha ragione di esistere solo all’interno del suo sistema-colonia e la sua esistenza ha un compito importante e preciso. La vita dell’ape non ha ragion d’essere nella sua esistenza individuale, il suo scopo è il bene e la difesa della sua comunità. E per la salvezza della collettività, lei si sacrifica.

Impollnatori indaffarati su fiori tipo agapanto.

Quando una ape ci punge, ci lascia il suo pungiglione, a noi può dare fastidio ma lei muore. La sua vita è stata sacrificata per il bene e la difesa della colonia. Per la difesa del pianeta e dei suoi equilibri. Una ape ci attacca solo se si sente minacciata. E la presenza dell’uomo, per le api e per molti esseri viventi animali è vegetali, è una minaccia perenne.

Spieghiamo ai bambini che le api sono amiche, che le possiamo osservare da lontano rispettandole. Perchè loro proteggono la nostra vita e il pianeta. E che se ci pungono è solo perchè si sono sentite minacciate o sono spaesate a causa dei pesticidi che alterano le loro percezioni e il sistema nervoso.

Se siamo in mezzo ai campi, noi siamo a casa sua. Siamo noi gli ospiti. Rispettiamola mentre impollina tranquilla e operosa i fiori di lavanda in giardino o i prati fioriti nei campi. Solo l’uomo attacca per pura indole distruttiva. Gli animali attaccano solo per sfamarsi e per difendersi, per istinto di sopravvivenza. Se l’ape non si sente minacciata, non attaccherà, a meno che non si trovi in un ambiente ricco di pesticidi e molecole chimiche che abbiano danneggiato il suo sistema nervoso e si trovi, poverina, disorientata. Guardare le api e i bombi e la miriade di insetti nei nostri giardini, è una ricchezza meravigliosa. È uno splendore osservare la loro pace, avvolte nella loro splendida stola di pelo. È la stessa pace che avvolgerà anche noi in un attimo di serenità, in coesione con i perfetti e delicati equilibri naturali.  

Osservare api e bombi fra i profumati, folti, cespugli di lavanda è uno spettacolo emozionante!

Se sei sensibile alle tematiche ambientali e alla tutela di flora e fauna, condividilo in difesa delle api. Le dobbiamo salvaguardare insieme!

Segui i nostri eventi per bambini! Per rispondere a tutte le loro curiosità e stimolarne di nuove sul meraviglioso mondo delle api e della natura! Perchè per loro stare nella natura è il massimo! Soprattutto quando si potrà tornare a vederle nei prati di montagna. Guarda la Cucciola di asinella appena nata in Valle d’Aosta.

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