La vit. D (insieme alla vit. K) può derivare da fonti alimentari integrati con la dieta, oppure da fonti non alimentari. Infatti, per sintesi endogena (auto-prodotta dal nostro corpo) la vit. D3 entra in contatto con la radiazione luminosa del sole e si forma la vit. D negli strati della pelle. Si ottiene dall’irraggiamento dei raggi UV (ultravioletti del sole) che ad una lunghezza d’onda compresa fra 290-310 nm reagiscono con i composti sterolici presenti nella nostra epidermide. Insomma, prendendo il sole! Ma questa lunghezza d’onda non è presente nelle radiazioni solari nei mesi fra ottobre e marzo nei Paesi del nord e l’organismo ricorre alle scorte accumulate durante i mesi estivi. Tali scorte possono essere mantenute nell’organismo per lungo tempo nel fegato, nel tessuto adiposo (il grasso corporeo) e nei muscoli.
La vit. D viene prodotta a partire dal colesterolo, prezioso componente delle nostre membrane cellulari, ed è presente solo negli alimenti di origine animale come olio di fegato di merluzzo, latte e suoi derivati e tuorlo d’uovo.
Sono conosciute le funzioni legate alle ossa e al Ca (Calcio). La vit. D è implicata nell’omeostasi (nel mantenimento dei giusti equilibri) di Calcio e altre molecole. Ha un meccanismo di azione simile a quello degli ormoni steroidei. Può sintetizzare (cioè fare produrre) delle proteine che legano il Ca, che lo fanno assorbire in modo corretto a livello intestinale. La vit. D aumenta l’assorbimento del Calcio (Ca) e del fosfato inorganico dall’intestino, poi aumenta il riassorbimento di Ca da parte del rene e aumenta il riassorbimento dell’osso, se necessario, affinchè venga rilasciato il Ca. In questo modo, la vit. D aumenta la concentrazione di Calcio nel sangue.
L’obiettivo finale della vit. D è sempre l’osso. In questo ambito, regola la mineralizzazione e le varie cellule del tessuto osseo (osteoclasti e macrofagi). La vit. D svolge anche la funzione di demineralizzare l’osso regolando il flusso di Calcio e fosfati di riserva. Il concetto è che, nel nostro sangue devono essere mantenute certe concentrazioni, certi livelli, degli elementi in esso contenuti. Per esempio parliamo dei livelli di zucchero e di Calcio che devono restare costanti. Se con una dieta carente i livelli di Calcio nel sangue sono bassi, la vit. D ha il compito di mantenere i livelli costanti nel sangue e per fare questo, è costretta a prenderli dalle scorte presenti nelle ossa, e per questo attua il processo di demineralizzazione e la densità ossea, a lungo andare, può portare a squilibri. Questo concetto si traduce in mantenimento dell’omeostasi plasmatica. La vitamina D regola la concentrazione di Calcio nel latte materno in fase di allattamento. Inoltre, influenza la maturazione e il differenziamento delle cellule, è necessaria per il funzionamento muscolare, stimola il differenziamento delle cellule della pelle.
Studi scientifici in corso cercano di validare il ruolo anti-cancerogeno della vit. D come inibitore (fa diminuire) delle cellule tumorali.
Bassi livelli di Calcio nel sangue generano alcuni effetti negativi come la perdita di calcio dalle ossa che demineralizzano e fanno perdere la densità ossea precocemente, disperdono troppo Calcio tramite le urine.
La carenza di vit. D può generare l’insorgenza di Osteoporosi oltre a Rachitismo e Osteomalacia. L’osteoporosi è la demolizione della matrice ossea. Il rachitismo è una insufficiente mineralizzazione del tessuto osseo e della cartilagine neo-formata, i cui sintomi manifestano: incurvamento, gambe arcuate, debolezza muscolare, lento sviluppo dei denti, malformazioni delle giunture delle ossa, fratture. L’osteomalacia è la demineralizzazione di ossa già formate, fra i sintomi si manifestano forti dolori a livello osseo e fragilità con tendenza a rottura, debolezza muscolare, deformità ossea.
Il rischio di carenza da vit. D può insorgere per ridotta esposizione al sole, soprattutto per anziani chiusi in casa, per la filtrazione eccessiva dello smog nell’atmosfera, per la latitudine o per creme per la protezione solare troppo schermanti. Oppure, nei soggetti con pelli più scure o insufficienza renale. Di solito, la vit. D è assorbita anche tramite esposizione ai raggi solari non intensi in modo naturale.
Apporto massimo giornaliera è di 50 µg (microgrammi).