Radiazioni da cellulare. Regole per diminuire l’esposizione
Certo, non si vedono, e quindi non ci sono. Non ci sono, e quindi non fanno male. Non fa una piega. La povera Marie Curie, e probabilmente tutto il suo dipartimento di ricerca, morì studiando l’uranio senza sapere che emetteva radiazioni ionizzanti che modificano il DNA delle cellule fino ad una morte straziante e dolorosissima. Il cellulare non emette radiazioni ionizzanti ma emette un tipo di radiazione elettromagnetica definita non ionizzante, comunque molto dannosa per la salute soprattutto a certe dosi di esposizione e in età giovanile. Che se ne parli ancora troppo poco non significa che il grave problema di salute umana non sussista. Che i colossi delle telecomunicazioni si disinteressino completamente rispetto alle ricerche sui danni alla salute umana non vuol dire che non esista il danno.
L’argomento è serio, lungo e da dettagliare in profondità. Per cominciare, usare di meno il cellulare, spegnerlo di notte, quando siamo al telefono usiamo le cuffie e allontaniamolo da noi, quando parliamo al telefono possiamo intanto togliere il traffico dati e quando possibile, teniamolo in modalità aereo. Nessuno avrà ripercussioni sulla salute o disagi particolari se il messaggio alla chat ci arriverà qualche minuto dopo la spedizione. Forse le nuove generazioni faticheranno a crederlo, ma l’uomo ha vissuto per millenni senza il cellulare.